Doppia esecuzione a Roma, due coniugi cinesi freddati davanti casa a colpi di pistola, killer in fuga e attività sospette delle vittime
Ieri sera, al Pigneto, Zhang Dayong, 53 anni, e Gong Xiaoqing, 38 anni, cinesi, sono stati uccisi a colpi di pistola in via Prenestina. L’agguato, alle 23, sembra un’esecuzione: sei proiettili, molti alla testa. I killer sono fuggiti, forse in moto. Zhang era legato all’inchiesta “China Truck” su estorsione e criminalità tessile a Prato.
Gong aveva un precedente per gioco d’azzardo. Gestivano un’attività, ma i dettagli sono vaghi. Le indagini puntano su un regolamento di conti, senza escludere altre piste. Alcune videocamere vicine alla scena del crimine risultano manomesse. La presenza della mafia cinese in Italia è documentata da indagini e rapporti delle autorità, con particolare evidenza in regioni come Toscana, Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna.
A Prato, epicentro delle attività, la criminalità organizzata cinese si occupa di riciclaggio, estorsione, sfruttamento lavorativo e traffico di droga, spesso in sinergia con mafie italiane come la ‘ndrangheta.
L’inchiesta “China Truck” (2018) ha svelato un sistema di controllo del settore tessile, mentre recenti operazioni, come quella di Bologna (2025), hanno smantellato reti di riciclaggio milionarie. La mafia cinese opera in modo silente, sfruttando barriere linguistiche e omertà, con gruppi come Green Dragon e Black Society attivi soprattutto al Nord.




