Per i “Casi di Welcome to Favelas”, vediamo gli ultimi aggiornamenti riguardanti il Demone Punkabbestia
Questa storia inizia nel luglio 2016, Roma. Uno studente statunitense dell’Università John Cabot, di diciannove anni, viene trovato morto nel Tevere. Quattro anni dopo, nel 2020, siamo sempre sulle banchine del Tevere, lungo la pista ciclabile di Ponte Sisto. Un uomo di 37 anni viene trovato in agonia. Poco lontano, il suo probabile aggressore viene fermato. C’è stata una lite: calci, pugni e persino un cane di grossa taglia scagliato contro la vittima, che morirà a causa delle ferite. Motivo della lite? Si ipotizza che la vittima sia stata accusata dagli altri senzatetto della zona di aver rubato del denaro da una colletta. Tra questi due eventi, si susseguono storie di violente maxi-risse all’Esquilino e denunce in zona Piazza Trilussada parte dei Carabinieri per oltraggio a pubblico ufficiale. A legare tutti questi episodi, c’è il Demone Punkabbestia. Vive in una tenda sulle banchine del Tevere, accompagnato dal suo labrador, spesso lanciato contro le forze dell’ordine. Per quanto riguarda il caso del 2016, la fidanzata dello studente avrebbe visto il giovane litigare con il Demone. Secondo l’accusa, l’aggressore avrebbe spintonato lo studente, preso a calci e infine gettato nel fiume, dove sarebbe morto annegato.
Ma la dinamica dei fatti resta poco chiara.
Il Demone Punkabbestia viene inizialmente recluso per cinque mesi e poi scarcerato. Viene richiesto l’ergastolo, ma il Tribunale di Roma non accoglie l’accusa di omicidio volontario e lo assolve per non aver commesso il fatto. Nel caso del 2020, il Demone Punkabbestia viene incastrato dalle testimonianze e dalle immagini di una telecamera. Per l’omicidio del 37enne, viene condannato in primo grado all’ergastolo, mentre la difesa annuncia il ricorso in appello.
Demone Punkabbestia: come è la situazione sul Lungotevere?
Torniamo a Ponte Sisto. E lo facciamo per aggiornare la situazione del Caso. Negli ultimi giorni ci hanno segnalato con prove fotografiche che quel tratto del Lungotevere è tornato ad essere abitato. Un fatto che desta preoccupazione, alle luce dei drammatici fatti di cui vi abbiamo appena raccontato e su cui speriamo si trovi a breve una soluzione.




