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Potatura selvaggia e degrado del verde pubblico a Roma

Situazione verde pubblico a Roma: il ruolo di AMA e le proposte per una città più verde

Negli ultimi mesi, Roma sta affrontando una serie di polemiche riguardanti la gestione del verde
pubblico e, in particolare, la potatura degli alberi
. Numerosi cittadini e associazioni denunciano
interventi errati, fuori stagione e talvolta senza autorizzazioni. Problemi come la capitozzatura
aggressiva, l’abbattimento non motivato di alberi sani e la distruzione di habitat naturali sono
diventati episodi frequenti in diversi quartieri della capitale. La capitozzatura, pratica particolarmente aggressiva che consiste nel tagliare drasticamente i rami principali dell’albero, è uno degli interventi più contestati. Sebbene questa tecnica sia generalmente sconsigliata dagli esperti, in quanto indebolisce l’albero, ne compromette la stabilità futura e lo espone a malattie, a Roma sembra essere diventata una pratica comune. Gli alberi capitozzati hanno una vita drasticamente ridotta e un rischio più elevato di caduta improvvisa dei rami.

Potatura selvaggia e degrado del verde pubblico a Roma: ecco la situazione

Molti di questi interventi problematici sono stati effettuati dalla società AMA, responsabile della
manutenzione del verde pubblico cittadino. AMA è stata più volte accusata dai residenti e dalle
associazioni locali di operare con scarso riguardo verso le normative vigenti e senza trasparenza
nelle procedure decisionali
. In particolare, le associazioni denunciano una frequente mancanza di
comunicazione preventiva riguardo a potature e abbattimenti, alimentando il sospetto che alcune
operazioni possano essere più motivate da esigenze logistiche ed economiche che da reali necessità
ecologiche. Una proposta costruttiva, rivolta direttamente al Sindaco Roberto Gualtieri, potrebbe
essere la creazione di una sezione dedicata in AMA, composta da veri e propri “giardinieri di
quartiere”, professionisti che gestiscano quotidianamente e con competenza il verde locale. In
passato, infatti, il Servizio Giardini del Comune di Roma era un vero fiore all’occhiello: negli anni
’80 contava oltre 1.800 dipendenti e da una scuola giardinieri qualificata. Questa struttura garantiva
una cura costante, capillare e professionale del verde cittadino. Tuttavia, nel tempo, questo servizio
è stato progressivamente smantellato, con una drastica riduzione del personale e un ricorso
crescente all’esternalizzazione, spesso a scapito della qualità e della continuità nella gestione
ambientale urbana. [1]
Secondo le linee guida internazionali e nazionali, la potatura dovrebbe avvenire prevalentemente in
inverno, periodo in cui gli alberi sono in riposo vegetativo e la fauna selvatica nidifica con minore
frequenza. Tuttavia, molti cittadini hanno segnalato interventi di potatura eseguiti in primavera e in
estate, periodi critici per la nidificazione
. Questi tagli hanno avuto conseguenze devastanti sulla
fauna locale, distruggendo nidi e mettendo a rischio numerose specie di uccelli e piccoli mammiferi
urbani. Le associazioni ambientaliste chiedono quindi maggiore trasparenza e una gestione più rispettosa
dell’ambiente e della biodiversità urbana. L’appello rivolto alle autorità competenti è quello di
applicare rigorosamente le linee guida scientifiche e di consultare esperti qualificati prima di
procedere con interventi potenzialmente dannosi. Roma, città storicamente ricca di verde e biodiversità, rischia così di perdere non solo il suo patrimonio arboreo ma anche la sua identità naturale. La tutela degli alberi è un segno di civiltà e rispetto per il territorio.

[1] Turismo Emozionale Roma – “Il Servizio Giardini del Comune di Roma”

di Lorenzo Delussu

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