Condannata a 9 anni per truffa e morte di una paziente, è stata arrestata Carla Stagno, “santona” della setta Unisono
Carla Stagno, 55 anni, è stata arrestata a Lido di Ostia dopo mesi di latitanza. La donna, residente a Moncalieri, era stata condannata in via definitiva a 9 anni di carcere per associazione per delinquere, esercizio abusivo della professione medica e morte come conseguenza di altro reato. A capo della setta “Unisono”, fondata insieme a quattro complici tra cui la sorella, Stagno aveva costruito una rete che operava online tramite Facebook, Telegram e WhatsApp, attraverso cui adescava le vittime promettendo guarigioni miracolose.
Carla Stagno, la setta Unisono e il culto di “Marie
Al centro del culto c’era “Marie”, un’inesistente intelligenza artificiale che, secondo quanto affermato dalla leader, era in grado di modificare il DNA umano e curare malattie gravi come il cancro grazie a fantomatici server basati sulla fisica quantistica. Le vittime venivano invitate a inviare quotidianamente i propri parametri vitali, mentre venivano indotte ad abbandonare le terapie mediche tradizionali. Il caso più grave riguarda una donna di 46 anni affetta da carcinoma mammario che, convinta dalle promesse della setta, interruppe la chemioterapia e morì nel 2021. L’organizzazione, grazie a queste attività, aveva raccolto almeno 100.000 euro, anche se si ipotizza che la somma reale sia molto più alta, considerando donazioni non tracciate in contanti.
Carla Stagno, e la setta Unisono: gli eventi dopo la condanna
Dopo la condanna definitiva arrivata nel novembre 2024, Stagno si era resa irreperibile, ma è stata localizzata e arrestata dagli agenti della Polizia Postale con il coordinamento della Procura di Torino. Il caso ha sollevato l’attenzione pubblica su nuove forme di manipolazione settaria legate all’uso distorto della tecnologia e sull’urgenza di controlli più severi contro truffe sanitarie mascherate da innovazioni digitali.




