Qualche considerazione sulla serie italiana del momento sulla piattaforma streaming
Il capolavoro letterario di Giuseppe Tomasi di Lampedusa approda su Netflix… con quali risultati?
La sensazione più forte, al termine della visione dei sei episodi, è che Netflix abbia voluto realizzare un Bridgerton all’italiana. La serie sfrutta la splendida ambientazione della Sicilia di metà Ottocento, il contesto storico garibaldino e le dinamiche tra i protagonisti.
Senza voler fare paragoni con il capolavoro immortale di Visconti, la serie si rivela un prodotto complessivamente sufficiente, senza infamia e senza lode. A sorreggerla è soprattutto l’interpretazione rigorosa di Kim Rossi Stuart – nettamente superiore ai più giovani colleghi – e la solidità del romanzo originale, che offre una base narrativa solida, seppur talvolta forzata nel tentativo di creare momenti avvincenti (come l’iniziale salvataggio di Concetta dal convento).
Nel complesso, il risultato appare più vicino a una classica fiction televisiva che a un’opera serial d’autore, soprattutto se confrontato con recenti produzioni di Sky come M – Il Figlio del Secolo e Dostoevskij.




