Per l’omicidio di Mohamed Elsayed Elsharkawy sono stati fermati dai carabinieri quattro ragazzi italiani. Il motivo? Debito di droga
Via Fusè, periferia nord di Abbiategrasso. Zona delle case popolari. Notte tra venerdì e sabato, il giovane Mohamed Elsayed Elsharkawy di origine egiziana viene colpito al petto da una coltellata. Dopo essere stato ritrovato in condizioni disperate viene trasportato d’urgenza all’ospedale di Legnano. Ma i tentativi sono vani, il 21enne muore nonostante un intervento chirurgico. L’identità era stata accertata tramite impronte digitali. La vittima non aveva documenti con se e usava diverse identità. Non aveva precedenti. Viveva poco distante dal luogo del ritrovamento, avvenuto grazie alla segnalazione di un residente, che lo ha ritrovato disteso in una pozza di sangue.
Dalle indiscrezioni trapelate, sembra che dietro la coltellata fatale ci sia un debito di droga di circa 600 euro che il giovane aveva contratto prima dell’aggressione. Dopo aver ricevuto la somma, il giovane egiziano non aveva dato il corrispettivo in hashish. Le prime ricostruzioni parlano di una serie di risse, sempre in zona Abbiategrasso, tra un gruppo di italiani e un altro di nordafricani che hanno anticipato e seguito l’uccisione di Mohamed Elsayed Elsharkawy.
Accusati dell’omicidio, e sottoposti a fermo di indiziato di delitto, sarebbero quattro ragazzi, italiani. Tre di loro sono fratelli (di 18, 20 e 27 anni), il quarto, di 27 anni, è un loro amico.




