Roma, sviluppi sull’incendio del 31 marzo delle 17 Tesla: gli anarchici rivendicano l’accaduto
Era lo scorso 31 marzo, e nel concessionario Tesla Center di via Serrapicola a Roma (zona Torre Angela),
venivano devastate dalle fiamme 17 automobili. Un evento drammatico – definito “terroristico” da Musk –
che aveva avuto tra le tante conseguenze la messa sotto scorta di Andrea Stroppa, referente italiano del propietario di X. Ora, in concomitanza con la Festa della Liberazione, in una lettera reperibile sui siti appartenenti al mondo anarchico è apparsa la rivendicazione del gesto.
Nella lungo testo titolato “Rivendicazione dell’incendio di 17 automobili presso la concessionaria Tesla (Roma, 31 marzo 2025)”, Tesla è definita:
“la celeberrima casa di automobili elettriche ipertecnologiche, lo status symbol per eccellenza dei ricchi tecno-fascisti di ogni latitudine, l’emblema della menzogna ecologica che punta ad elettrificare il pianeta, distruggendolo definitivamente in nome del profitto. “
Continuando così:
“Tecno-fascismo, transumanesimo, intelligenza artificiale, conquista dello spazio, guerra, sorveglianza tecnologica e distruzione del pianeta: servono altri motivi per attaccare gli interessi di Elon Musk ovunque e in qualunque momento?
Per questi e tanti altri motivi nella notte a cavallo tra il 30 e il 31 marzo abbiamo deciso di dare anche noi il benvenuto alla primavera, in una fredda notte… scaldata dall’incendio di 17 automobili nell’unica concessionaria Tesla di Roma. Perché ci rivendichiamo di essere quei difetti che il progetto di personaggi come Musk vorrebbe estirpare. In un mondo di cavi di fibra ottica e tralicci, piantiamo il seme della ribellione, perché l’unica cosa che ha davvero senso, nello scenario che ci si prospetta davanti, è lottare con le unghie e con i denti, fino all’ultimo respiro, per la libertà. Perché l’unica Tesla che ci piace è quella che brucia…. E come brucia bene!”




