Daniele Rezza uccise nel 2024 a Rozzano Manuel Mastrapasqua per un paio di cuffiette
La Corte d’Assise di Milano ha inflitto 27 anni di carcere a Daniele Rezza, all’epoca diciannovenne, per l’omicidio volontario e rapina di Manuel Mastrapasqua, 31enne ucciso nella notte tra il 10 e l’11 ottobre 2024 a Rozzano, nella provincia di Milano. Il motivo del gesto? Un paio di cuffiette wireless del valore di circa 14 euro.
Il verdetto pronunciato dalle giudici Antonella Bertoja e Sofia Fioretta ha riconosciuto Rezza colpevole di omicidio volontario e rapina aggravata, escludendo l’aggravante del nesso teleologico tra i due reati, ovvero la volontà premeditata di uccidere per agevolare la rapina. Sono state riconosciute come aggravanti la minorata difesa (poiché il delitto è avvenuto di notte) e i futili motivi, sebbene il collegio abbia concesso all’imputato le attenuanti generiche, ritenendo il suo percorso personale meritevole di una parziale considerazione.
La pubblica accusa aveva chiesto una condanna a 20 anni di carcere, ma la Corte ha deciso per una pena superiore, pur evitando l’ergastolo, che sarebbe stato possibile in presenza di tutte le aggravanti. In aula, Rezza ha dichiarato di non aver voluto uccidere, ma di essere uscito quella sera con l’intenzione di rapinare. Ha espresso scuse alla famiglia della vittima, annunciando la volontà di intraprendere un percorso di giustizia riparativa.
La madre, Angela Brescia: “Ventisette anni e li deve fare tutti”
La Corte ha stabilito provvisionali esecutive (un anticipo del risarcimento da quantificare successivamente in sede civile) a favore dei familiari della vittima, con importi che vanno da 70.000 a 150.000 euro. Un gesto simbolico, che però cerca di risarcire in minima parte il dolore della perdita. La madre di Manuel Mastrapasqua, Angela Brescia, ha commentato: “Ventisette anni e li deve fare tutti”.




