Dopo 17 anni è stato compiuto un importante passo avanti in uno dei cold case più inquietanti dell’Alto Adige
È stata ritrovata la testa della vittima decapitata, il cui corpo era stato abbandonato nel 2008 lungo l’autostrada del Brennero (A22), nei pressi di Chiusa, in provincia di Bolzano. Il macabro ritrovamento è avvenuto in Germania, all’interno del giardino di una casa appartenuta a Alfonso Porpora, suocero della vittima, ora detenuto e soprannominato “il padre-killer di Sontheim“. La scoperta è avvenuta per caso da parte del nuovo proprietario dell’immobile, che ha notato qualcosa di anomalo sotto delle lastre di cemento. Al di sotto, è stato rinvenuto un cranio umano che, secondo gli inquirenti, apparterrebbe a Mustafa Sahin, il giovane tedesco di origine turca decapitato nel 2008. Il corpo di Sahin era stato trovato sotto un cartone ai margini dell’A22. Per anni è rimasto senza identità, finché nel 2024 non sono emersi nuovi elementi grazie a una confessione resa da Porpora in carcere. L’uomo aveva già ricevuto due condanne all’ergastolo per altri due omicidi compiuti nel 2014 e nel 2018, entrambi legati a figure vicine alla figlia.
Mustafa Sahin, all’epoca ventenne e padre di due figli, era stato ucciso in Germania il 13 febbraio 2008. Il corpo venne trasportato da Porpora in auto e abbandonato lungo l’autostrada, mentre la testa fu occultata nel giardino dell’abitazione. La sua identificazione è avvenuta nel 2024 grazie al riconoscimento da parte della moglie e alla successiva conferma del DNA. Le autorità italiane e tedesche stanno ora completando le verifiche scientifiche sul cranio ritrovato. La conferma ufficiale del DNA permetterà alla Procura di Bolzano di chiudere definitivamente un cold case che ha sconvolto l’opinione pubblica e lasciato aperti molti interrogativi per oltre un decennio.
